Museo di Storia Naturale

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Il Museo di Scienze Naturali di Pavia fu fondato nel 1771 da Lazzaro Spallanzani abate e naturalista che per trent'anni profuse il suo talento di docente e ricercatore presso l'Università di Pavia. Le prime raccolte, inviate da Vienna a Pavia per espressa volontà dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria, trovarono una provvisoria sistemazione presso il Collegio Ghislieri. Successivamente, il Museo, che contava già una sezione di Zoologia e una di Mineralogia, fu trasferito nel 1775 in alcune sale del Palazzo dell'Università dove i reperti vennero ordinati secondo la classificazione linneana. Nel 1780 il museo contava oltre 20.000 esemplari giunti a Pavia da ogni dove e destinati ad aumentare per l'incessante ricerca di materiale a scopo didattico.
Dal 1852 al 1874, sotto la direzione del milanese Giuseppe Balsamo Crivelli il Museo attraversò un periodo di grande splendore grazie alle donazioni e agli acquisti di nuovi esemplari, tra cui uccelli, rettili, insetti e grandi mammiferi, tra cui una giraffa e un formichiere gigante.

Nel 1875 la suddivisione della cattedra di storia naturale nei suoi insegnamenti ebbe come diretta conseguenza la suddivisione del Museo, le cui sezioni divennero altrettanti musei abbinati agli istituti omonimi. Intorno al 1960 le collezioni furono trasferite negli ampi spazi del Castello Visconteo allo scopo di allestire in quella sede un museo aperto al pubblico, ma mai realizzato. Purtroppo i propositi, pur ufficializzati in ripetute convenzioni tra l'Università e gli Enti locali, rimasero solo buone intenzioni e le collezioni subirono gravi deterioramenti.
L'istituzione nel 1989 del Centro Interdipartimentale di Servizi "Musei Universitari" (CISMU), appositamente creato per la tutela dell'antico Museo, ha riacceso le speranze di un recupero quasi integrale delle collezioni. Operativo fin dal 1994, il Centro sta riordinando il materiale museale seguendo i criteri del restauro conservativo dei reperti e della loro catalogazione, nell'intento di consentire una migliore fruibilità agli studiosi e agli studenti, e promuovere la loro diffusione presso il pubblico. Fino ad oggi, sono state restaurate alcune migliaia di pezzi, molti dei quali oggetto di mostre tematiche temporanee allestite presso la Biblioteca Universitaria di Pavia. Con il sostegno economico degli Enti pubblici e privati sono state realizzate: "Immagini dell'Ornitologia nell'800 a Pavia" nel 1996, "Pesci di ieri e di oggi" nel 1997 e "Artigli e zanne: grandi e piccoli predatori" nel 1998. L'obiettivo vero resta, tuttavia, l'allestimento di un Museo di Storia Naturale in una sede adeguata, che consenta la fruizione pubblica delle collezioni in modo permanente. Un primo sintomo di disponibilità alla valorizzazione delle collezioni naturalistiche è emerso nel 1997 in occasione dell'allestimento permanente, per concessione dell'Amministrazione Comunale, di un piccolo nucleo di reperti nell'atrio della Sala Rivellino del Castello Visconteo.
TursiopeIn attesa della sede definitiva per l’allestimento degli oltre 500.000 reperti, sono attualmente fruibili le collezioni zoologiche di vertebrati, comprensive di alcuni degli esemplari di epoca spallanzaniana che ancora si conservano: un tursiope del 1781, un ippopotamo del 1783, un coccodrillo donato nel 1782, uno squalo acquistato nel 1790, un giovane orangutan arrivato nel 1786 e una mandibola di balena di Groenlandia, giunta da Vienna nel 1793.

Il museo, oggi, è diviso in 3 zone della città e in 3 sezioni:
- Nel Castello visconteo si trova la sezione di Paleontologia
- In Piazza Botta si trova la sezione di Anatomia comparata
- In Via Guffanti si trova la sezione di Zoologia

La sezione di Zoologia è composta da oltre 500.000 reperti, suddivisi in due principali collezioni zoologiche: vertebrati e invertebrati.

I vertebrati sono circa 10000 esemplari. Tra i preparati di epoca spallanzaniana che ancora si conservano, sono rilevanti: un tursiope acquisito da Spallanzani nel 1781 durante il viaggio a Marsiglia, un ippopotamo giunto da Mantova nel 1783 e oggetto di una lunga contesa conclusasi con l’invio a Mantova di una serie di duplicati di minerali in cambio, un coccodrillo del Nilo, donato dal conte Giacomo Sannazari nel 1782, uno squalo acquistato nel 1790, la collezione del medico olandese van Hoey, ricca di pesci e rettili, ma comprensiva anche di un giovane orang-utang, arrivata nel 1786 e una mandibola di balena di Groenlandia, giunta da Vienna nel 1793. Esemplare di CelacantideTra le cospicue raccolte pervenute in museo dall’inizio del XIX secolo ci sono rappresentanti di tutti gli ordini delle varie classi, conservati sia a secco, sia in liquido. Nella rassegna di pesci marini e d’acqua dolce, meritano particolare considerazione la collezione di pesci dipnoi acquisita da Pavesi e un raro esemplare di celacantide Latimeria chalumnae, donata al museo in anni più recenti. Tra i carnivori è notevole una coppia di giovani leoni di Barberia (Panthera leo leo) acquistati a Parigi nel 1812 e preparati in sede dal celebre naturalista e embriologo Mauro Rusconi. Vi è inoltre una vasta collezione ornitologica.

Gli esemplari di invertebrati ammontano a circa 100.000 unità. Tra le collezioni più antiche ci sono i coralli su ossidiana raccolti da Spallanzani al Castello di Lipari, durante il famoso viaggio al regno delle due Sicilie nel 1788. Di notevole pregio sono:
la collezione di vermi viscerali (o parassiti intestinali) del Pastore Giovanni Augusto Goeze acquistata da Giuseppe II nel 1787;
la collezione di circa 20.000 conchiglie terrestri e d’acqua dolce raccolte da Arturo Issel e acquistate da Pavesi nel 1894;
la raccolta di spugne radunata, studiata e donata al Museo da Balsamo Crivelli.

Informazioni utili

Indirizzo:


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Via Guffanti, 13 - Pavia
Tel. 0382.986308 - Fax 0382.986290
E-mail:centro.museo@unipv.it

Informazioni e servizi
Ingresso gratuito

Orari:
Apertura a richiesta

Prenotazioni e visite guidate:
Prenotazioni e visite guidate: tel. 0382.986308, per un massimo di 20 persone

Autobus:
4

Biblioteca
Accesso ai disabili
Museo naturalistico, storico scientifico

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